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Il Casatiello Napoletano, il Re della tavola di Pasqua (Campania)

Il Casatiello Napoletano è indubbiamente il Re delle Tavole nel giorno di Pasqua. Ha conquistato tutta Italia, ma deve le sue origini alla squisita cucina partenopea… Morbidezza, fragranza e sapore in un unico piatto.

Se anche voi volete provare a fare un eccellente Casatiello fatto in casa, di seguito vi riporto la ricetta, che potete benissimo personalizzare nel “condimento”. Per alcuni quantitativi nelle dosi e per il procedimento mi sono inspirata alla ricetta dello chef Alessandro Servidio ed il risultato è stato davvero eccezionale! Provate anche voi!

INGREDIENTI:

  • 600 gr. di farina manitoba
  • 370 ml di acqua naturale
  • 8 gr. di lievito di birra (o 4 gr. di lievito secco)
  • 10 ml di olio
  • 40 gr. di strutto
  • 10 gr. di sale
  • 100 gr. di provolone dolce
  • 150 gr. di scamorza affumicata
  • 200 gr. di salame
  • 50 gr. di pancetta dolce
  • 20 gr. di parmigiano
  • 20 gr. di pecorino
  • Strutto q.b.
  • Pepe nero q.b.

PREPARAZIONE:

In una ciotola versate l’acqua e fate sciogliere all’interno il lievito di birra. Successivamente incorporate la farina e iniziate a mescolare il tutto.

Iniziate ad impastare, aggiungendo prima l’olio e in ultimo il sale.

Trasferite tutto su un piano di lavoro e continuate ad impastare energicamente aiutandovi con il palmo della mano. Quando il composto sarà ben omogeneo lasciate riposare per 20 minuti direttamente sul piano coperto da un panno o da una ciotola.

Trascorso questo tempo, portate di nuovo l’impasto nella ciotola e aggiungete lo strutto ammorbidito o a temperatura ambiente.

Impastate nuovamente, cercando di dare delle pieghe verso l’interno, fino al completo assorbimento e trasferite tutto nuovamente sul piano di lavoro e fate riposare altri 20 minuti.

Ora ripiegatelo un po’ su sé stesso e portatelo ancora nella ciotola, copritelo con la pellicola, tenetelo a temperatura ambiente e aspettate che lieviti finché non risulterà essere triplicato. La lievitazione varia principalmente a seconda dei fattori ambientali (a me sono servite 2 ore e mezza).

Raggiunta la lievitazione desiderata, mettetelo di nuovo sul piano di lavoro infarinato e iniziate a stenderlo con l’aiuto di un mattarello e cospargetelo con un filo di olio o con altro strutto.

Adesso, cospargete la superficie con il salame, la pancetta, il provolone e la scamorza tutto tagliato a cubetti. Spolverate con il pecorino, il parmigiano e una quantità generosa di pepe nero.

A questo punto iniziate con molta cura ad arrotolare l’impasto.

Munitevi di uno stampo per ciambellone e ungetelo con dello strutto.

Tagliate i pezzetti di pasta in eccesso agli estremi del rotolo e con attenzione, inseritelo nello stampo. Chiudete bene le estremità e ponete sulla superficie le 4 uova distanziate tra loro.

Con la pasta avanzata in precedenza ricavate delle striscioline e formate delle croci sulle uova per fermarle.

Lasciate ora lievitare per due ore all’interno dello stampo, a temperatura ambiente, coperto da un panno.

E’ arrivato il momento della cottura. Mettete a cuore a 200° a forno statico per 45 minuti direttamente sul piano del forno.

Il Casatiello è pronto! Lasciatelo intiepidire e servitelo sulle vostre tavole il giorno di Pasqua.

CONSIGLI E VARIANTI:

Iniziamo con il dire che la scelta dei salumi e dei formaggi è piuttosto soggettiva sia in quantitativo che in tipologia. Di solito è bene mischiare sapori più decisi con sapori più dolci per non avere un risultato finale né troppo delicato e nemmeno troppo sapido o forte. Lo strutto può essere sostituito con la stessa quantità di burro o preferibilmente con olio di oliva. Le uova in superficie sono rigorosamente crude, ben lavate all’esterno; cuocerle prima significherebbe fare un’altra ricetta sempre di origine campana, il Torcolo, ma non un Casatiello.

I tempi di lievitazione sono necessari per un risultato perfetto. A seconda delle condizioni ambientali della casa, più caldo o più freddo, le tempistiche a volte possono ridursi o aumentare leggermente. Andate anche un po’ “a occhio” come dice sempre mia nonna!

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