Destinazioni,  Lazio

Vitorchiano, un borgo che sa di famiglia (Lazio)

Vitorchiano è un borgo incantevole della Tuscia Viterbese. Un luogo semplice e genuino dove ancora le persone ti salutano senza conoscerti. Un borgo che ti accoglie come se fossi parte di una grande famiglia.

INDICE:

COSA VEDERE:

  • Porta Romana
  • Statua Moai
  • Chiesa della Trinità
  • Palazzo Comunale

IL NOSTRO TOUR DI VITORCHIANO:

Immagina una domenica, in cui ti alzi e decidi di fare molti chilometri “solo” per fare una passeggiata nel bosco. Abbigliamento adatto, provviste pronte, si va. Ma immagina pure che, arrivato quasi a destinazione, la strada è chiusa da ogni parte e in ogni dove per la sagra del paese. Ti fermi alla festa? Bella idea, ma.. Non si può, i parcheggi disponibili sono già terminati. E’ quello che è capitato a noi, ma mentre andavamo in cerca di una soluzione lampadina accesa! Qui vicino c’è Vitorchiano!

Avevamo sentito parlare di questo paese e così optiamo per una visita.

Arriviamo. Sensazione bellissima. Sembra magia e il cuore si riempie.

Le campane del campanile suonano un’ora che non vogliamo conoscere, il tempo qui non esiste. Uomini che leggono il giornale seduti al bar, bambini che saltellano gustando un gelato con la mano stretta ai genitori, profumo di.. non so, forse ragù profumato al finocchio, che bolle sul fuoco, per condire i tipici cavatelli locali che saranno sulle tavole per il pranzo della domenica.

Un ambiente sereno, silenzioso, cordiale.

Entriamo attraverso Porta Romana, unico accesso alla zona medievale, massiccia tra le imponenti mura di cinta. Ci troviamo a passeggiare in un borgo eccezionale, intatto nel tempo, curato nel dettaglio.

Case di grigio piperino, ornate con coloratissimi fiori. Pietra e silenzio. Ascoltiamo lo zampillio dell’acqua della storica fontana e ci guardiamo intorno assorti.

Proseguiamo poi verso il belvedere, una suggestiva terrazza affacciata sulla vegetazione brulla dei Monti Cimini che circonda tutto il paese. Da qui si può scorgere la statua Moai, fedele riproduzione dei caratteristici monoliti dell’Isola di Pasqua, raggiungibile da una strada esterna alle mura.

Torniamo a camminare tra i vicoli, che si intersecano tra loro come un gomitolo aggrovigliato, i cui punti di snodo sono le piazzette, sulle quali sorgono alcune chiese piuttosto antiche.

Sicuramente merita una visita anche il Palazzo Comunale che ospita la bellissima Sala Consigliare e la torre, che porta su, su in alto, da dove si può vedere tutto, fin oltre il paese e ancora di più.

Sulle scale per salire, una vecchia armatura la fa da padrona, ma non ci intimorisce, andiamo fino in cima! Terminata la scalata, ce ne torniamo al paese, ma questa volta ci salta all’occhio qualcosa che prima ci era sfuggito: all’interno di una chiesa, sono esposti dei crocefissi ornati di fiori, un vero capolavoro.

Suonano di nuovo le campane, questa volta è Mezzogiorno. Le persone escono dalla Santa Messa celebrata nella Chiesa della Trinità e ci salutano, come se ci conoscessero da sempre.

Usciamo dalle mura, soddisfatti di aver scoperto un luogo così affascinante. E ora dove andiamo?

Altri itinerari:

Oltre a Vitorchiano, la Tuscia Viterbese è ricca di itinerari fantastici siamo vicini a ogni genere di attrazione! Poco distante, infatti, si trova il Parco dei Mostri di Bomarzo , la meravigliosa Villa Lante a Bagnaia, la Faggeta vetusta di Soriano nel Cimino, la splendida città di Viterbo, Celleno il borgo fantasma, Sant’Angelo il paese delle fiabe e i laghi di Bolsena e di Vico.

Chissà dove andremo..

In ogni caso, se capitate o venite da queste parti, non lasciatevi sfuggire l’occasione di conoscere Vitorchiano, uno dei borghi più belli del Lazio.

PIATTI E PRODOTTI TIPICI:

  • Cavatelli alla Vitorchianese, pasta tipica di Vitorchiano condita con un sugo aromatizzato al profumo di fiori di finocchio

EVENTI E FESTE:

  • MAGGIO: Festeggiamenti per San Michele arcangelo Patrono

Festa religiosa in ricordo dell’apparizione del Santo. Processione solenne fino al santuario e “poggiata”, ovvero l’usanza di gustare le tipiche ciambelle all’anice dopo la cerimonia.

  • AGOSTO: Sagra del Cavatello

Evento gastronomico con protagonista questo formato di pasta tipico del sud, ma leggermente modificato secondo la tradizione vitorchianese

NEI DINTORNI:

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