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La storia di San Panfilo, patrono di Sulmona (Abruzzo)

Una delle leggende più famose dell’Abruzzo è legata alla storia del Santo protettore della cittadina di Sulmona: San Panfilo.

Si narra che quest’ultimo, in giovane età, si convertì al Cristianesimo. Questa sua vocazione non fu vista di buon occhio dal suo pagano padre che, non solo lo ripudiò, ma addirittura architettò un piano contro suo figlio. Lo obbligò a salire su un carro trainato da buoi per poi scendere, a bordo di esso, nella zona più impervia della montagna. Difficilmente il giovane si sarebbe potuto salvare tanto era ripida e scoscesa la strada. In suo aiuto però accorsero due angeli che, con la loro protezione, fecero in modo che le ruote del carro e gli zoccoli dei buoi affondassero leggermente nel terreno evitando così di scivolare e precipitare rovinosamente fino a valle. Un vero e proprio miracolo ancora oggi visibile dai segni e le orme impresse sul territorio. Arrivato in paese, tutti si meravigliarono dell’accaduto e acclamarono Panfilo scegliendolo come guida della locale diocesi.

Divenne sacerdote e vescovo, devoto alla fede fino a quando morì, alla fine del 700 a Corfino. Il suo corpo fu ritrovato da quattro chierici che decisero di riportarlo a Sulmona. Ma durante il tragitto, la salma diventò pesante come una pietra costringendo i quattro uomini a fermarsi. All’improvviso apparve una fontana sgorgante dal terreno e, pensando ad un miracolo, si credette che fosse il luogo scelto dal Santo per essere seppellito. Proprio in quel posto venne costruita quella che oggi e conosciuta come la Cattedrale di San Panfilo.

IMMAGINE: “Buoi al carro” C.Ciani

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