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La leggenda della balestra Aviglianese (Basilicata)

La balestra non è considerato per gli abitanti di Avigliano un semplice coltello, ma un elemento che rappresenta il popolo, orgoglioso della propria terra, della propria cultura e delle proprie tradizioni.

Non a caso infatti un’antica leggenda aviglianese ruota proprio intorno alla fabbricazione di questo preziosissimo oggetto.

Si dice che un fabbro, un giorno, si innamorò di una ragazza che accettò la sua corte. Decisero così di sposarsi, ma un pensiero martellava la testa del giovane artigiano: lo ius primae noctis. In quell’epoca, infatti, vigeva la regola che la giovane sposa doveva trascorrere il giorno della prima notte di nozze nel castello del feudatario.

Non si diede per vinto difronte a quella legge a cui non poteva sottrarsi, così decise di realizzare un coltello, dalla lama sottile e micidiale, con il quale sua moglie si presentò al palazzo. L’arma venne nascosta abilmente tra le pieghe delle vesti, così che quando il signorotto si avvicinò, la donna lo trafisse a morte con la lama.

Da quel momento la balestra aviglianese diventò parte della dote di una futura moglie e ancora oggi come secoli fa simboleggia il più dolce dei sentimenti tanto da assumere il significato di “coltello dell’amore”.

IMMAGINE: “Le droit du seigneur” Polenov

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