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Speciale Feste

La Befana: leggenda, storia e tradizione

La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, col cappello alla romana, viva viva la Befana!” Così recita una famosa filastrocca!

Infatti, quale bambino, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio non aspetta l’arrivo della dolce vecchina che a cavallo della sua scopa arriva nelle case a portare dolcetti e regali?

Tutti i più piccoli aspettano la famosa Befana (chiamata Babushka in Russia) il cui nome deriva da un modo errato nei secoli di dire Epifania.

Questo, comunque, lo sappiamo un po’ tutti, ma sapete qual è la vera storia della Befana? Perché l’anziana signora porta doni ai bimbi in questo giorno dell’anno?

Tutto iniziò quando, alla nascita di Gesù, i Re Magi e alcuni pastori si recarono da Lui per portare dei doni e, passando nel paese della Befana, le chiesero informazioni sulla strada da seguire pregandola di andare con loro. Ma la donna frenata dal freddo si rifiutò di uscire e di seguirli in quella gelida notte. Il mattino seguente però, pentita di non essersi unita al gruppo, decise di preparare un cesto e di recarsi da sola in visita al Bambinello, ma arrivata nella stalla, non trovò più nessuno, nemmeno i pellegrini che vi erano giunti.

E così, triste e sconsolata, si recò di casa in casa distribuendo i dolci che aveva preparato a tutti i bambini sperando che tra questi ci fosse anche Gesù. Si pensa così, che da quel giorno, ancora oggi, nella stessa notte, si aggiri tra le abitazioni lasciando dei doni per farsi perdonare.

La storia della Befana, così come la consociamo ai giorni nostri però, affonda le sue radici a partire dal Medioevo. Prima di quest’epoca storica ad ogni modo, la sua figura era comunque già esistente e anche di grande rilevanza.

Anticamente, il 6 gennaio, si celebrava Madre Natura, che, rappresentata come una buona strega, esausta del suo lavoro annuale, volava su una scopa. Alla fine del suo viaggio, dopo aver distribuito dei dolci in simbolo di prosperità per il futuro, veniva bruciata per poi rinascere giovane e bella in primavera.

Anche questa tradizione, in alcune regioni, viene ancora riproposta facendola sembrare più una celebrazione simile al Carnevale in cui un fantoccio (in questo caso dalle sembianze di una vecchia) viene bruciato per porre fine all’anno passato e propiziare il nuovo anno allontanando gli spiriti malvagi.

Sapendo che arrivata l’Epifania tutte le feste porta via, qualunque sia la sua vera storia, nell’immaginario popolare, resta l’idea che, la simpatica e dolce vecchina, giunta la notte tra il 5 e il 6 gennaio, entri nelle case a premiare chi è stato buono ed ammonire i più cattivelli con del nero carbone.

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