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Sul Latemar con i bambini… la fantasia prende vita tra draghi e sbadati pastori sulla Montagnanimata! (Trentino Alto Adige)

Sono qui, seduta su un prato verde brillante, ad ammirare ciò che di magnifico c’è intorno a me.

Trascrivo su un foglio le emozioni che, man mano, catturano il mio cuore durante questa giornata.

Siamo arrivati da poco.

La telecabina, in quindici minuti ci ha portato in alto, ma neanche troppo.

A prima vista, sembra che il tratto da percorrere sia molto breve, ma in realtà si sa, i luoghi magici hanno bisogno di essere preservati.

Piccoli corsi d’acqua, snelli e altissimi alberi, proteggono come possenti scudi, questo posto fiabesco, dove il reale incontra la fantasia e dove, i bambini, insieme alle loro famiglie, possono trascorrere una giornata tra giochi, incanto e meraviglia.

Siamo in Val di Fiemme, a Predazzo, precisamente sul Latemar, alla stazione a monte Gardonè che, a 1650 metri di altitudine, segna l’inizio dei tanti percorsi magici tutti da esplorare, proposti su questa splendida Montagnanimata, che in alcuni giorni, secondo programma, prende vita con fantastici spettacoli itineranti.

Respiriamo a pieni polmoni qualche alito di vento che, frizzantino, sferza sui nostri volti in pieno contrasto con i caldi raggi del sole che oggi filtrano con prepotenza tra le foglie.

Carichiamo gli zaini sulle spalle e armati di curiosità andiamo a scoprire la misteriosa Foresta dei Draghi, che abbiamo scoperto essere stata realizzata dagli studenti del Liceo Artistico della vicina Pozza di Fassa insieme all’artista Marco Nones.

Grazie al divertente Giocalibro in dotazione con un piccolo contributo, ci divertiamo a risolvere indovinelli mentre siamo impegnati a cercare indizi, tracce lasciate dai mitologici animali lungo un sentiero tematico ricco di sorprese, di impronte nascoste, di misteriose uova pronte a schiudersi e di scorci paesaggistici che inaspettatamente riescono a toglierci il fiato.

Un’oretta di cammino ad anello ed eccoci di nuovo qui, sullo splendido prato verde dove la nostra avventura è iniziata.

Piccolo break, mentre gli instancabili bambini corrono e testano il parco giochi adiacente al punto ristoro.

Pochi minuti e siamo pronti e carichi per addentrarci tra i boschi in cerca di in una nuova avventura.

Il sentiero del Pastore Distratto è quello che fa per noi.

Dopo la Foresta dei Draghi, molto semplice e percorribile anche per chi ha bimbi piccoli in passeggino, la strada dove lo sbadato pastore ha dimenticato alcuni suoi oggetti, alza un pochino il livello di difficoltà.

Meglio uno zaino porta bimbi per i più piccini, mentre gli esploratori grandicelli sicuramente saranno pronti ad avventurarsi per scoprire attrezzi nascosti e nuovi suoni emessi dai legni degli alberi, per osservare abeti secolari, per provare la bellissima esperienza di camminare a piedi nudi nell’acqua, scoprirne il ciclo naturale e per conoscere da vicino lo strepitoso mondo delle api.

Ci fermiamo nel bosco, dove una curatissima area picnic ci permette di riposarci, rilassarci e pranzare coccolati dal vento, stavolta lieve, dai profumi delle odorose piante nascoste tra gli alberi e accompagnati dalla divertente sinfonia degli uccelli che trovano tra gli alti fusti la loro dimora.

Non vorremo lasciare questo posto, ma abbiamo ancora un po’ di strada da percorrere prima di ritornare sul nostro amato prato verde.

Le voci allegre dei bambini permettono di intuire facilmente che l’Alpine Coaster è finalmente aperta.

Si tratta di una divertente attrazione su rotaia. Un bob che corre alla velocità che si desidera per quasi un chilometro di percorso.

Ora decidere cosa fare è un’impresa davvero ardua. Restare a godere del sole in altitudine, lanciarsi a tutta birra con il bob e correre liberi nei prati oppure salire con la seggiovia fino a Passo Feudo per percorrere il sentiero tematico didattico Geotrail Dos Capèl a 2200 metri?

Il panorama da lassù deve essere davvero fantastico e l’escursione davvero interessante.

Analizzando il libro informativo, gentilmente offerto prima di salire, leggiamo che la difficoltà diventa media per un paio di ore di cammino.

Decidiamo di restare sul nostro amato prato e, mentre tutti giocano senza pensieri, io resto qui a portare di nuovo nero su bianco le mie emozioni, considerando, con una celata risatina di chi conosce già il suo prossimo obiettivo, che l’inesplorato percorso, rappresenti la “scusa” buona per tornare nuovamente sul Latemar e dedicarci completamente a questa nuova esperienza.

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