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La leggenda di Ginevra e Odorico, una storia d’amore, vendetta e dolore (Friuli Venezia Giulia)

L’amore al tempo del Medioevo non era cosa semplice e, tra le nobili famiglie, i matrimoni erano già decisi da quando i propri figli erano ancora in fasce.

La stessa sorte sarebbe dovuta toccare a Ginevra di Strassoldo, bellissima ragazza promessa sposa a Federico di Cuccagna. Ma quando giunse il tempo delle nozze, la giovane dichiarò il suo amore per il conte Odorico di Villalta. Il padre di Ginevra decise di rompere l’accordo con i Cuccagna e benedire il matrimonio tra la figlia e il suo innamorato, conosciuto tempo prima ad un ballo.

Dopo essere diventati moglie e marito, la fanciulla preparò i bagagli per trasferirsi al maniero dei Villalta. Ma, non appena giunta alle porte della nuova dimora, fu imprigionata da Federico, che aveva assediato il castello e cacciato Odorico per vendetta, essendosi sentito tradito. Egli però non riuscì ad usare violenza su Ginevra, che, come narra la leggenda, si tramutò in una statua di marmo.

Intanto Odorico, ancora lontano, aveva radunato un gruppo di cavalieri con i quali riuscì a riprendere il castello ed uccidere il rivale. Terminata la battaglia andò immediatamente alla ricerca della moglie.

Giunto in una stanza della torre trovò una statua di pietra, che assomigliava in tutto per tutto a Ginevra. In lacrime abbracciò la statua che riprese le fattezze umane e tornarono ad essere felici insieme. L’idillio però ebbe breve durata. Il ragazzo, dopo poco tempo, dovette partire per la guerra e non fece più ritorno.

La sua amata non smise mai di aspettarlo tanto che ancora oggi si narra che nelle notti di luna piena è possibile sentire i lamenti della bella ma sfortunata ragazza.

IMMAGINE: “Lamia” J.Waterhouse

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