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Destinazioni,  Emilia Romagna

Bologna in un giorno, alla scoperta delle sue meraviglie e dei suoi 7 segreti

Cosa vedere a Bologna in un giorno? Una città così grande meriterebbe sicuramente più tempo! Ma anche in una sola giornata, percorrendo l’itinerario giusto, si può riuscire nell’impresa.

INDICE:

COSA VEDERE:

  • Giardini XX Settembre
  • Porta Galliera
  • Pincio e Parco della Montagnola
  • Portici di Via Indipendenza
  • Via Piella e la “piccola Venezia”
  • Piazza e Scultura del Nettuno
  • Piazza Maggiore
  • Palazzo d’Accursio
  • Biblioteca Salaborsa
  • Palazzo dei Notai
  • Via d’Azeglio, casa Lucio Dalla
  • Basilica di San Petronio
  • Palazzo dei Banchi
  • Palazzo Galvani
  • Museo Civico Archeologico
  • Palazzo di Re Enzo
  • Palazzo del Podestà
  • Torre Grisenda e Torre degli Asinelli
  • Corte degli Isolani
  • Piazza S.Stefano e il Complesso delle Sette Chiese
  • Basilica di San Luca

IL NOSTRO TOUR DI BOLOGNA:

Fotocamera alla mano, scarpe super comode ai piedi e via, si parte.

Andiamo a conoscere la “Dotta”, la “Rossa”, la “Grassa” … Bologna!

Beh, niente male come presentazione! I tre appellativi, con i quali è conosciuta la città, sottolineano alcune caratteristiche principali che la denotano: “dotta” perché vanta di avere una tra le Università più antiche d’Italia, “rossa” per la quasi monocromia dei tetti e delle case, “grassa” per l’inimitabile e gustosa gastronomia di cui è regina.

Lo scopo della nostra vista però, non è solo quello di conoscere le bellezze architettoniche, culturali e gastronomiche di Bologna, ma anche scoprire i suoi… segreti! Si dice, che la città ne nasconda ben sette, che noi vogliamo cercare, e svelare, rivelando anche qualche superstizione legata ad alcuni luoghi della città.

Il nostro tour inizia dalla stazione, sita a poca distanza dal centro.

Qualche passo e, a darci il benvenuto ci sono due giardini curatissimi e particolari.

Attraversiamo la prima area verde, il Giardino XX Settembre, e, oltrepassando la duecentesca Porta Galliera, che faceva parte della terza cinta muraria della città, ci troviamo davanti al Parco della Montagnola, con la caratteristica scalinata del Pincio.

Risalente al XVII secolo, quest’ oasi, è la più antica di tutta la città e sorge nei pressi dei ruderi di un’antica fortezza costruita dal papato e distrutta per ben cinque volte dal popolo in rivolta.

Ci incamminiamo lungo Via Indipendenza, principale arteria cittadina, che conduce verso la piazza centrale, caratterizzata da negozi di ogni genere, ma soprattutto dai famosi… Portici, diventati ora Patrimonio Unesco!

Bologna ne è nota! Considerando tutte le vie in cui sono presenti, arriva ad avere ben quaranta chilometri di portici!

Il primo segreto di Bologna

Passeggiamo lentamente, protetti dal sole cocente di questa calda giornata e allietati da un leggero vento che filtra tra un’arcata e l’altra.

Arrivati a metà di questa lunghissima strada, appena superata la statua in onore si Giuseppe Garibaldi, facciamo una piccola deviazione a sinistra e ci dirigiamo verso Via Piella.

Cosa c’è dietro quella finestrella? Ecco il primo mistero. Guardando attraverso di essa, ci appare un scorcio suggestivo, inaspettato… unico! Bologna diventa “una piccola Venezia” adagiata sul Canale delle Moline.

Non tutti sanno che Bologna sorgeva su dei canali che, negli anni 50 vennero interrati a favore dello sviluppo cittadino. In alcuni momenti, si riesce a sentire il rumore dell’acqua senza vederla, ma la vista dalla finestrella di via Piella testimonia che esiste realmente.

In Centro alla scoperta del secondo segreto

Incredibilmente stupefatti, torniamo verso Via Indipendenza e proseguiamo senza sosta verso il centro della città.

Arriviamo al cospetto della Statua del Nettuno, che spicca sulla fontana dell’omonima piazza.

Chiamato “il Gigante” o “al Zigant”, detto alla bolognese, fu scolpito da Gianbologna su commissione del Cardinale Borromeo. Durante la sua creazione però, la chiesa obbligò l’artista a rivedere le dimensioni delle parti intime della statua ritenute scandalose.

Questo particolare è all’origine di un’altra curiosità. Pare infatti che lo scultore, non apprezzò molto questa imposizione e, anche se apparentemente obbedì all’ordine dato, scolpì la mano del Nettuno in una posizione in cui le dita, viste da un’altra angolazione, chiamata “la prospettiva della vergogna” appaiano come un fallo in erezione. Per vederlo basta cercare la pietra nera sulla piazza e voilà, ecco scoperto il secondo segreto di Bologna.

Eccoci ora nel cuore pulsante della città, Piazza Maggiore!

Grandissima, ampia, contornata da edifici di prestigio storico, culturale, religioso, così immensamente bella e ricca quasi da far girar la testa.

Restiamo con i piedi per terra, concentrati benanche lo sguardo sia ormai perdutamente innamorato di tutto ciò che ci circonda.

Punto di incontro per i bolognesi è anche il luogo di ritrovo per gli universitari che però devono tenere ben a mente una cosa: la Piazza si costeggia e non si attraversa mai! Perché? Secondo una credenza locale, passare per il centro di essa, porterebbe sfortuna agli studenti in procinto di conseguire la laurea.

Superstiziosi o no, anche noi evitiamo.

Iniziamo a conoscere la bellezza dei Palazzi che si affacciano sulla Piazza partendo dal Palazzo d’Accursio. Sede comunale, ospita al suo interno anche la famosa Biblioteca Salaborsa, inaugurata nel 2001, caratterizzata da un pavimento in lastre di vetro che permette di intravedere alcuni scavi archeologici visitabili dall’ingresso che si trova in Piazza del Nettuno.

Bologna città di musica

Tra il Palazzo comunale e l’adiacente Palazzo dei Notai, non possiamo non inoltrarci per qualche minuto lungo Via d’Azeglio. La strada conduce verso la casa, riconoscibile dalla sagoma dipinta sulla facciata, dello scomparso cantautore bolognese Lucio Dalla, di cui ricordiamo i brani “Dark Bologna” e “Piazza Grande” dedicati alla sua città.

Qualche tempo fa, durante il periodo natalizio tutta la via, venne illuminata con frasi della celebre canzone di Dalla “L’anno che verrà”, sostituite poi nel 2019 dai versi di “Nessuno vuole essere Robin” di Cremonini, altro geniale cantautore bolognese.

Bologna ha dato i natali a molti celebri artisti del panorama musicale ed è una delle città più citate nelle canzoni italiane, tanto da essere nominata dall’Unesco, nel 2006, “Città della Musica”.

La Piazza, i Palazzi e il terzo segreto

Torniamo su Piazza Maggiore e questa volta andiamo a scoprire il principale luogo di culto dedicato al Santo patrono: La Basilica di San Petronio.

Si tratta di una delle chiese più grandi del mondo, lunga ben 132 metri e alta 51 metri.

Risalente al 1390, presentata dalla Statua di San Petronio, appare in stile tardo gotico, ma con la facciata per metà incompiuta.

All’interno è custodita la Meridiana più lunga del mondo oltre al perfettamente funzionante organo più antico d’Italia.

Si erge fiera, signora della piazza nel bel mezzo degli storici palazzi.

Al suo fianco infatti, sorge il rinascimentale Palazzo dei Banchi, antica sede del commercio dei bachi da seta, mentre sulla cui prosecuzione porticata, troviamo il cosiddetto “padiglionedell’Archiginnasio, sede medievale dell’Università.

Sulla stessa via, si trova anche il quattrocentesco Palazzo Galvani, il quale ospita il Museo civico Archeologico che conserva collezioni di prestigio di epoca egizia, romana, greca e etrusca.

Vicino al Palazzo dei Banchi, proprio di fronte alla Basilica di San Petronio, vediamo il Palazzo di Re Enzo, in cui venne imprigionato il sovrano di Sardegna, e il Palazzo del Podestà risalente al 1200, teatro del terzo segreto di Bologna.

Ci mettiamo sotto il Voltone, alla base della Torre annessa, chiamata “dell’Arengo”, con il volto girato verso le colonne. Ci posizioniamo uno opposto all’altro diagonalmente e proviamo a parlare piano. Incredibile! La voce si sente distintamente, quasi come si parlasse in un telefono invisibile.

La strana acustica venne progettata nel medioevo per permettere ai lebbrosi di confessarsi senza avvicinarsi, mentre oggi è diventato un curioso “gioco” da provare se si passa da queste parti.

Bologna regina della Cucina

Chi lo dice ai bambini che dobbiamo proseguire? Non vogliono più staccarsi di lì e l’unico modo per convincerli è… un bel piatto di lasagne!

Dobbiamo assolutamente conoscere i prodotti e le pietanze che la fanno chiamare “la grassa” e così ci concediamo una meritata pausa in un ristorante tradizionale.

Stuzzichiamo l’appetito con qualche Crescentina con la squisita Mortadella Igp di Bologna e delle Bruschette con il Friggione, una salsa a base di pomodoro e cipolla che come si dice per il prezzemolo, sta bene su tutto.

Come primo piatto, Lasagne e Tagliatelle al Ragù alla bolognese per i più piccoli, Tortellini e Passatelli in brodo per noi. Continuiamo con Polpette e Cotoletta alla Bolognese conosciuta anche come “Petroniana” e concludiamo con una fetta di Torta di riso ciascuno.

Forse abbiamo esagerato, ma come si fa a resistere alla cucina bolognese?

Dobbiamo “smaltire” il pranzo ma… Niente paura! Ci sono ancora molte cose da vedere, strade da percorrere e…gradini da salire.

Le Torri e il quarto segreto

Percorriamo via Rizzoli e arriviamo alle le due Torri, simbolo della città!

Anticamente ne esistevano ben più di cento, oggi ne son rimaste ben poche ma queste due sono veramente straordinarie. A fianco dell’inclinata Torre Grisenda, alta 47 metri, non visitabile, si innalza la celebre Torre degli Asinelli. Quest’ultima, alla quale invece si può accedere, è alta 97,2 metri fu costruita tra il 1109 e il 1119. Si può entrare al suo interno e salire i 498 gradini che conducono fino alla cima da dove il panorama su Bologna è davvero unico.

I tetti delle case si confondono con le pareti rosse conferendo un’atmosfera calda, accogliente e magnifica.

Lo sguardo arriva fin dove neanche si può immaginare, in 360° di pura bellezza.

La leggenda che racconta come venne eretta è piuttosto singolare, ma fortunatamente a lieto fine (per conoscerla vedi l’articolo “la leggenda della torre degli asinelli”.

 Sulla sommità della Torre è conservato un vaso…rotto. Simboleggia la forza di Bologna, che con le sue buone qualità, riesce sempre a risolvere i problemi anche quando sembrano impossibili.

Questo è il quarto segreto di Bologna che non tutti possono vedere. Infatti anche qui, oltre a chi soffre di vertigini, non possono salire i laureandi… sembra porti sfortuna!

Il quinto segreto e il Complesso delle 7 Chiese

Scendiamo e percorriamo Strada Maggiore, per poi girare verso Corte degli Isolani dove andiamo a scoprire il quinto segreto.

Testa all’insù e sguardo attento. Tre frecce sono conficcate sotto il portico di legno.

Si racconta che tre briganti, erano intenzionati ad uccidere un signorotto locale. Durante l’agguato però, furono distratti dal passaggio di una bella fanciulla che gli fece sbagliare mira, dirigendo le frecce verso l’arcata anziché verso il loro vero bersaglio. Il signorotto fu salvo e le frecce rimasero lì per sempre.

Alla fine della strada, giungiamo in Piazza Santo Stefano, conosciuta anche come complesso delle Sette Chiese. Qui, si affacciano sette monumenti romanici assolutamente da visitare: la Basilica di Santo Stefano, la Basilica del Sepolcro, di San Vitale e Sant’Agricola, della Trinità, del Crocifisso, il Chiostro Medievale e il Museo di Santo Stefano.

Percorriamo la strada a ritroso per poter guardare nuovamente tutte le bellezze di Bologna mentre ritorniamo al nostro punto di partenza.

Alla ricerca del sesto segreto

Andiamo alla ricerca del sesto segreto.

Sotto al voltone della Torre Scappi, all’angolo tra Via Rizzoli e Via Indipendenza, si cela una scritta in latino: “Panis Vita, Canabis Protectio, Vinum Laetitia ”. La dicitura si riferisce a quando la prosperità della città durante il medioevo, era dovuta alla coltivazione della canapa, che portò ricchezza e agiatezza così come il pane è vita e il vino allegria.

Il settimo segreto per noi resta ancora un mistero

Il settimo segreto, al momento resta ancora un segreto anche per noi.

Si dice che, su un tavolo di Palazzo Poggi, dove si trova la sede dell’Alma Mater Studiorum, ci sia una scritta “Panum Reisi”. Significa che la conoscenza sta alla base di tutte le decisioni.

Purtroppo siamo impossibilitati a vederla e per ora continua a restare un mistero.

Camminiamo fino a trovarci di nuovo alla stazione, ma un’ultima tappa ci resta da fare.

La Basilica di San Luca

Poco lontano dal centro, troneggia, sul Colle della Guardia, la Basilica di San Luca.

Anche se solo dall’esterno, dato che ormai siamo al tramonto, merita comunque una visita.

Le 666 arcate che conducono alla sommità del monte, dove si trova anche la chiesa, si estendono per ben 3796 metri, detenendo il primato di portico più lungo del mondo.

Termina così la nostra giornata a Bologna, una città a misura d’uomo accogliente, ricca di storia e di misteri, di cultura e di tradizioni gastronomiche da far invidia al mondo.

PIATTI TIPICI DI BOLOGNA

  • Tagliatelle al Ragù
  • Lasagne alla Bolognese
  • Passatelli in Brodo
  • Cotoletta alla Petroniana, carne di vitello cotta in forno con prosciutto cotto e parmigiano
  • Polpette alla Bolognese, create con il bollito
  • Tortellini in Brodo di Cappone ripieni di prosciutto crudo e Mortadella di Bologna
  • Le Crescentine, pasta fritta da riempire con salumi locali
  • Il Friggione, cipolle cotte per molte ore nel sugo, ricetta depositata alla Camera di Commercio di Bologna.
  • Torta di Riso o Torta degli Addobbi, squisito dolce a base di riso cotto nel latte

EVENTI E FESTE:

  • GENNAIO: Arte Fiera

Fiera internazionale di arte moderna, contemporanea e post bellica che richiama artisti da ogni parte d’Italia e del Mondo

  • FEBBRAIO: Festival D’Oriente

Bologna ospita per un weekend il Festival itinerante incentrato sulle millenarie tradizioni dell’Asia

  • OTTOBRE: Festa di San Petronio

In occasione della Festa del Santo Patrono di Bologna la città organizza numerosi eventi religiosi e folcloristici.

NEI DINTORNI:

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