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Chi è la Quaremma? Alla scoperta delle tradizioni del Sud Italia (Basilicata e Puglia)

Con la fine del Carnevale, e la giornata delle Sacre Ceneri, inizia la Quaresima. In questo periodo dell’anno, così chiamato perché ha una durata di quaranta giorni, per tradizione cristiana, si dovrebbero abbandonare gli agi e l’abbondanza, limitando sfarzo e cibo per purificare l’anima e il corpo dalla baldoria carnevalesca, e meditando, pentendosi, in vista della Pasqua ventura.

Come ben sappiamo però, spesso le tradizioni religiose si mischiano col profano portando con sé un alone di mistero e una buona dose di scaramanzia.

Il folclore popolare desta sempre molta curiosità, specialmente quando le usanze sono particolari e stravaganti. Tra le più interessanti in questo periodo ci sono certamente quelle tipiche di alcune zone del sud Italia. In Puglia, specialmente nel Salento, e in Basilicata, nella zona di Matera, è piuttosto comune notare, passeggiando per i meravigliosi borghi che le caratterizzano, delle bambole di pezza e paglia appese con dei fili ai balconi. Di chi si tratta? E’ la Quaremma (Quaresima), vecchia e brutta moglie di Re Carnevale, rimasta vedova dopo il rogo del martedì grasso. La sua orrenda estetica, esorcizza i mesi di marzo e aprile, considerati nell’antichità, mesi di carestie e pestilenze. Ormai senza soldi, per i bagordi del marito, ha un aspetto austero, triste e consumato dovuto alla miseria e al duro lavoro a cui è costretta per pagare i debiti. Veste di nero, con abiti da lutto; tiene nella mano destra un fuso, simbolo di laboriosità e del trascorrere del tempo, e nella mano sinistra un’arancia amara che rappresenta la sofferenza, il sacrificio e la penitenza.

All’ interno del frutto vengono conficcate sette piume di gallina, tante quante le settimane della Quaresima. Ogni weekend, una penna viene tolta fino a giungere alla Pasqua.

Alcune volte, insieme alla Quaremma, si possono trovare dei piccoli fantocci, sempre di paglia, che la accompagnano; sono i suoi figli, sempre sette, uno per ogni settimana che precede il giorno della Rinascita.

Al termine della Settimana Santa, le piume di gallina sono ormai tolte, il filo da tessere è arrivato al limite e l’arancia tenuta nella mano è ormai secca. Perciò, per porre fine alla penitenza, il sabato, o quando le campane si sciolgono, iniziando a suonare per la Resurrezione di Gesù, la Quaremma è spostata dai balconi e appesa a un palo, dove viene bruciata sul rogo, attraverso le fiamme, purifica di peccati e scaccia via penitenze e restrizioni auspicando un periodo di rinascita, salvezza, prosperità e abbondanza.

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