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Gaeta, un gioiello sulla Riviera di Ulisse (Lazio)

Gaeta è un borgo di straordinaria bellezza adagiato sul litorale Laziale. Un gioiello sulla Riviera di Ulisse, ricco di storia, arte e luoghi mistici.

INDICE:

COSA VEDERE:

  • Sette Spiagge
  • Spiaggia del Serapo
  • Lido dell’Arenauta
  • Spiaggia Ariana
  • Riviera di Ulisse
  • Castello Angioino Aragonese
  • Chiesa di San Francesco
  • Duomo e Torre Campanaria
  • Golfo
  • Santuario Santissima Annunziata
  • Colle Orlando
  • Mausoleo Lucio Munazio Planco
  • Montagna Spaccata: Santuario Santissima Trinità, Letto di San Filippo Neri, Cappella del Crocifisso, Mano del Turco, Grotta del Turco.

IL NOSTRO TOUR DI GAETA:

Il sole scalda questa giornata di primavera. Una piacevole brezza proveniente dal mare, addolcisce l’aria rendendola gradevole.

Il vento increspa dolcemente le acque e, le onde, infrangendosi sugli scogli e baciando furtivamente la spiaggia, sembrano suonare… o forse cantare, come delle sirene ammaliatrici.

Restiamo incantati ad ascoltarlo, mentre guardiamo l’ipnotico brillare del mare sotto i prepotenti raggi solari.

Opera di magiche creature marine? Chissà! In fondo siamo a Gaeta, sulla misteriosa e affascinante Riviera di Ulisse!

A darci il benvenuto è la spiaggia di Serapo, una distesa di sabbia fine e dorata che si adagia fino ai piedi del Monte Orlando.

E’ una delle Sette Spiagge più belle del litorale, insieme al noto Lido dell’Arenauta, famoso per la scalinata di 300 gradini che lo caratterizza e la Spiaggia Ariana, apprezzata per la sua sabbia bianca e fine.

Passeggiamo un po’, respirando a pieni polmoni il profumo di salsedine per poi inoltrarci verso il centro del paese.

Passeggiando per il centro

Viuzze strette, tortuose, tra salite e scalinate, conservano l’autenticità di un luogo testimone di secoli di storia, ma allo stesso tempo allegro, frizzante e pieno di vita.

A dominio del borgo c’è la Chiesa di San Francesco, edificata per volere del Santo di cui porta il nome.

Osserva dall’alto tutto il golfo sfoggiando la facciata in stile neogotico, mentre dalla parte opposta a contenderle la scena, si erige il Castello Angioino Aragonese, una fortezza medievale in perfetto stato di conservazione.

Girovaghiamo per le stradine, gustando la tipica Tiella, una focaccia ripiena di pomodorino fresco, verdure e le immancabili olive nere coltivate sul territorio.

Visitiamo il Duomo dedicato a Sant’Erasmo, Marciano e a Santa Maria Assunta, soffermandoci sulla particolarità della Torre campanaria dai tratti arabi.

Merita una visita anche il Santuario Santissima Annunziata, risalente al 1300, caratterizzato dagli interni in stile barocco e conosciuto per la famosa Cappella d’oro dedicata all’Immacolata Concezione.

Torniamo sul lungomare, questa volta dalla parte opposta alla spiaggia di Serapo. Ci affacciamo sul Golfo, a cui fanno da cornice piccole imbarcazioni cullate dal mare. Spingiamo lo sguardo verso le colline che ne abbracciano le acque come volessero proteggerle.

Il panorama è stupendo, rilassante, incantevole.

Ci soffermiamo un po’ ad ammirarlo prima di riprendere il cammino e dirigerci verso uno dei siti più importanti e affascinanti di tutta la Riviera: la Montagna Spaccata.

Saliamo sulla Cima del Colle Orlando, dove si trova anche il Mausoleo dedicato al console romano Lucio Munazio Planco.

La Montagna Spaccata

Ci incamminiamo verso l’ingresso della Montagna Spaccata, un luogo sacro, da scoprire in religioso silenzio.

Secondo la leggenda, alla morte di Gesù, il Velo del Tempio di Gerusalemme, si spaccò provocando tre fenditure proprio su questa roccia e da ciò, deriva il nome di questo incredibile posto.

Qui, si trova il Santuario della Santissima Trinità, luogo di preghiera raggiunto nei secoli da Papi, eremiti e santi, tra cui San Filippo Neri e, di quest’ultimo, possiamo vedere ancora oggi il letto, ricavato nella pietra.

Lungo il cammino che conduce alla Grotta del Turco, impreziosito da riquadri in maiolica raffiguranti le scene della Via Crucis, notiamo cinque dita impresse nella roccia. Si racconta che un saraceno miscredente, non credeva che il promontorio si fosse spaccato in seguito alla morte di Gesù, ma un giorno, poggiando la mano sulla pietra, quest’ultima divenne morbida lasciando indelebile l’impronta nei secoli.

Continuiamo a scendere gli oltre trecento gradini della scalinata ed eccoci… abbiamo di fronte una meraviglia… la Grotta del turco, così chiamata per essere stata rifugio delle navi saracene in transito.

L’ acqua azzurra e cristallina, si insinua tra i massi illuminata dai raggi del sole che filtrano attraverso le fenditure.

Lo spettacolo è incredibile, suggestivo… unico!

Risaliamo, ci soffermiamo a visitare la Cappella del Crocifisso, realizzata su un masso che si incastrò tra due costoni, quando la montagna si spaccò.

Al di sopra, una terrazza, regala un panorama mozzafiato verso l’orizzonte.

Torniamo sul lungomare, è ora di cena e il profumo delle pietanze a base di pesce è inconfondibile. Impossibile resistere.

Termina così la nostra visita a Gaeta, luogo storico, magico, mistico… meta imperdibile in ogni stagione. La primavera e l’ autunno, sono i momenti migliori per apprezzare le bellezze del posto ancora poco affollate; l’estate regala mare e spiagge incantevoli e in inverno il borgo si colora con le splendide luminarie d’artista, davvero straordinarie.

Tutto in un unico, magnifico borgo: Gaeta!

PIATTI TIPICI DI GAETA:

  • La Tiella, particolare pizza ripiena di pesce e verdure
  • Minestra di Carciofi e Patate
  • Olive di Gaeta
  • Calamarelle alla votapiatto, piccoli calamari impanati cotti uniti come fossero una frittata.

EVENTI E MANIFESTAZIONI:

  • GIUGNO: Sagra della Tiella e dell’Oliva
  • GIUGNO: Festa di Sant’Erasmo
  • AGOSTO: Processione Madonna di Porto Salvo
  • AGOSTO: Sagra della Cozza e del pesce del Golfo
  • DICEMBRE: Gliu Sciuscio
  • DICEMBRE: Luminarie d’Artista

NEI DINTORNI:

  • Riviera di Ulisse
  • Sperlonga
  • Formia
  • Itri
  • Terracina

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Altre informazioni:

Per avere qualche informazione in più sul rapporto di Gaeta e il mare potete leggere il mio articolo ospite sul blog “Fisherando

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