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Quando la Natura ti sorprende: alla scoperta delle Piramidi di Terra di Perca (Trentino-Alto Adige)

Se dovessimo scrivere su dei fogli, le particolarità della natura non basterebbe un libro intero a rilegarli!

Girovagando sulle Dolomiti, abbiamo scoperto che esistono dei fenomeni naturali davvero stupefacenti: le Piramidi di Terra.

Queste formazioni, che si sviluppano solo su alcuni tipi di terreni, nascono in seguito a depositi di frane ed erosioni e, nel territorio Trentino e dell’Alto Adige, ce ne sono diverse.

Durante il nostro tour in Val Pusteria, andiamo alla scoperta delle Piramidi di Perca.

Dal centro del paese iniziamo a salire sulle pendici della montagna… Saliamo e saliamo, verso la frazione di Plata, in cui si trova il monumento naturale.

Diversi segnali indicano dove lasciare la vettura e gli accessi ai percorsi.

Scegliamo di attraversare il bosco, lungo un sentiero piuttosto semplice e adatto a tutti, ma soprattutto fresco e ombreggiato, al riparo dai potenti raggi del sole.

Il fruscio delle foglie, accompagna il nostro cammino insieme a i furtivi uccellini, che dagli alberi ci guardano con sospetto.

Cerchiamo di limitare i rumori, per non rompere il silenzio e la pace che regna sovrana nella boscaglia.

A passo lento e costante impieghiamo circa mezz’ora per raggiungere la nostra destinazione.

Eccole.

Maestose, fiere e magnificamente belle.

Lo stupore disegnato sui nostri visi, è simile a quello dei personaggi dei fumetti che restano così, a bocca aperta, difronte ad uno spettacolo che mai potevamo immaginare. Emozionante.

Queste formazioni, avvenute successivamente ad un potente nubifragio che provocò la spaccatura del monte, mutano di anno in anno a causa dei cambiamenti climatici e del susseguirsi delle stagioni.

Restiamo muti, ad ammirarle per diversi minuti. Cerchiamo di fotografarle per immortalare la loro bellezza, ma nessuna immagine riesce ad avvicinarsi alla realtà.

Impossibile poter catturare l’anima del posto attraverso uno scatto. L’unico modo è osservarle, restarne rapiti e ascoltare la il battito del cuore.

Le osserviamo da vicino, affacciati dalla prima terrazza che si sporge verso di esse, le scrutiamo attraverso gli alberi da una diversa prospettiva e continuiamo ad innamorarcene vedendole, quasi frontalmente, dall’ultima piazzola panoramica.

Pian piano torniamo sui nostri passi, volgendo qualche altro sguardo verso questo incanto prima di lasciare spazio a chi, come noi, è arrivato fin qui per guardarle.

Non esistono altri aggettivi per descriverle, bisogna viverle.

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