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La leggenda della sirena Leucasia (Puglia)

 A cosa si deve il nome di Santa Maria di Leuca? Ad una storia che mischia il sacro e il profano, alla figura della Vergine Maria vicina ad una leggenda di origini greche.

La Madonna viene considerata protettrice dei pescatori per aver salvato quest’ultimi e gli abitanti da una terribile tempesta. Al Suo nome, Maria, viene affiancato quello di Leucasia (dal greco Leucos, bianco, che può essere usato anche per definire “la spuma del mare”) una sirena dal canto armonioso a cui nessuno riuscì mai a resistere se non un pastore, Melisso.

Leucasia se ne innamorò, ma il cuore del giovane apparteneva alla sua amata Aristula. Così la sirena in preda alla gelosia, aspettò che i due ragazzi fossero scesi lungo la spiaggia, sugli scogli, per fare una passeggiata e poter scatenare una tempesta allo scopo di farli annegare. Così fu, ma ancora non soddisfatta del tutto, li separò ai due lati opposti del golfo.

Si dice però che la Dea Minerva vide la scena e per la pietà provata verso i due innamorati, decise di renderli entrambi eterni pietrificandoli. Per la gente del posto, i due promotori che sorgono al De finibus terrae, Punta Meliso e Punta Ristola, rappresentano i loro corpi…due rocce che non si toccano, ma che insieme abbracciano le acque cristalline della loro amata terra.

E la sirena? Fu colta da un enorme rimorso per ciò che aveva fatto e chiese alla dea di essere a sua volta pietrificata; divenne così essa stessa la città, Leuca, bianca come la spuma del mare.

IMMAGINE: John William Waterhouse “una sirena” 1900

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