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La leggenda del misterioso Ponte del Diavolo (Toscana)

Nel comune di Borgo a Mozzano, in Toscana, un particolarissimo ponte attraversa il fiume Serchio.

Si tratta del Ponte della Maddalena, una costruzione estremamente affascinante e altrettanto originale.

Una grande arcata centrale, accostata ad archi minori, delinea una sagoma piuttosto insolita per un’opera architettonica risalente, ipoteticamente, alla seconda metà dell’anno Mille.

Sembra che la sua costruzione originale sia stata fortemente voluta dalla feudataria Matilde di Canossa e restaurata e modificata, nei secoli successivi.

Bello e interessante da vedere, certo, ma è curioso sapere che il suo vero nome è noto a pochi, essendo conosciuto principalmente come… Ponte del Diavolo.

Perché questo appellativo?

Una leggenda narra che il capomastro a cui era stata affidata la realizzazione del ponte, si rese conto, di non avere a disposizione il tempo necessario per ultimare l’opera per la data prevista.

I giorni passavano e la disperazione dell’uomo era sempre più logorante. In preda al panico, rivolse le sue suppliche a Satana, che si presentò davanti ai suoi occhi promettendo di aiutarlo, ma chiedendo in cambio l’anima della prima persona che avesse attraversato il ponte.

Egli accettò e, il diavolo, in una notte, portò a termine il lavoro.

Il giorno successivo, tutta la popolazione arrivò entusiasta a vedere l’opera compiuta. Erano tutti felici, tranne il capomastro, in pena per l’accordo fatto con il demonio.

Per prendere tempo e trovare una soluzione, vietò a tutti gli abitanti di oltrepassare il ponte e si recò rapidamente dal Vescovo a chiedere consiglio. Quest’ultimo lo rassicurò, suggerendogli di ingannare il diavolo con uno stratagemma.

L’uomo, tornò di fronte alla costruzione, portando con sé un pezzo di focaccia e la lanciò, attirando l’attenzione di un cane (secondo alcune versioni, di un maiale) che corse per prenderla attraversando il ponte.

Il Diavolo, adirato per essere stato ingannato, cambiò, per dispetto, le dimensioni delle arcate e si gettò nel fiume Serchio, sparendo per sempre.

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