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Lago di Canterno… mistero e magia del “Lago Fantasma” (Lazio)

Il vento scompiglia le fronde degli alberi, increspa lieve la superficie dell’acqua e soffia leggero come a voler muovere un velo di seta che delicato volteggia sul lago, rievocando arcani avvenimenti.

Abbracciato dai Monti Ernici, il Lago di Canterno, nel Lazio, è un luogo splendido e suggestivo che, però, cela un mistero.

È il maggior specchio d’acqua carsico della regione, protetto da rigogliosa vegetazione, sorvegliato da maestosi volatili, come l’airone cenerino, e abitato da numerosi pesci.

La sua formazione pare risalga ai primi dell’Ottocento, quando, in pochi giorni, la vallata che lo ospita si inondò a causa del riempimento degli inghiottitoi, mandando in rovina gli agricoltori che su quei terreni, ormai sommersi, lavoravano quotidianamente i loro campi coltivati.

Improvvisamente però, il lago scomparve, per riapparire poi tempo dopo come per magia.

Un prodigio? Un incantesimo?

Lo strano fenomeno, stupì profondamente gli abitanti dei paesi circostanti, che gli attribuirono il nome di Lago Fantasma, con il quale è spesso conosciuto ancora oggi.

Ma cosa accadde realmente?

Tutta “colpa” del Fiume Pertuso, il bacino idrico che alimenta il lago, il quale si svuotava e si riempiva contribuendo alla sua portata d’acqua.

Alcune fasi di aridità duravano giorni, mesi, anni o addirittura decenni, come avvenne del 1894 quando il lago sparì per ben 49 anni.

Una domanda sorge spontanea… E i pesci? Di loro non vi era traccia durante il prosciugamento. Dove si rifugiavano?

Nel 1943, esplorando il letto del fiume, si scoprì che esso comunicava con una grotta sotterranea, nella quale, gli animali che popolavano il lago, trovavano un riparo durante la secca per poi tornare.

Durante gli anni, si è cercato di regolarizzare il volume del lago, ma la sua instabilità continua a rivelarsi tutt’oggi, anche se meno prepotentemente.

Soffermandosi sulle sue rive, lontano dai rumori della città, si odono solo i delicati suoni nella natura che si specchia vanitosa nell’acqua, muta testimone nei secoli, delle “magie” del Lago Fantasma.

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