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Il mito di Nera e Velino, gli amanti che diedero vita alle Cascate delle Marmore (Umbria)

C’era una ninfa, che viveva nei boschi. Si chiamava Nera.

La bella creatura faceva parte di un mondo magico e fatato, ma questo non le impedì di innamorarsi di un giovane umano, un pastore di nome Velino.

L’appartenenza a queste realtà così vicine, ma così diverse, rendeva difficile la loro frequentazione.

Sapevano bene che il loro amore, non poteva avere buon esito, poiché alle ninfe era proibito amare un essere umano, ma incuranti, tanto era il trasporto l’uno per l’altra, continuarono a vedersi. Un giorno però, la dea Giunone, si accorse della trasgressione e decise di punire Nera trasformandola in un fiume.

Velino, ignaro dello zampino della dea, vedendo quel corso d’acqua che prima non c’era, pensò che la sua amata vi stesse annegando e così, nel disperato tentativo di salvarla si gettò a capofitto dalla rupe Marmore.

Zeus, che osservava la scena, ne fu colpito e, per evitargli la morte, durante il salto del ragazzo, lo trasformò in acqua, così da potersi ricongiungere alla sua adorata Nera per l’eternità.

IMMAGINE: “La cascata del Velino” A. Marinoni

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